Lavoro a Tempa rossa, poco meno di 600 i lucani impiegati su 1500 posti promessi dalla Total. Il monito della Cisl: “Target occupazionali lontani, non faremo sconti”

POTENZA – Accelerare la presentazione da parte della Total di progetti con investimenti no oil finalizzati a nuova occupazione e definire le garanzie per i lavoratori lucani nei cambi di appalto. Sono i tempi discussi al Tavolo della Trasparenza ieri in viale Verrastro al quale hanno preso parte i vertici della Regione, il rappresentante della Total Dante Mazzoni, alcuni sindaci della concessione eccetto il primo cittadino di Colreto Perticata Montano in protesta, Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Confapi. Presentati i dati aggiornati dell’occupazione indiretta nei servizi permanenti a Tempa Rossa che a maggio scorso hanno registrato 386 lavoratori impiegati di cui 351 residenti in Basilicata, di cui 88 a Corleto, 32 a Guardia, 30 a Gorgoglione, 29 di altri 10 Comuni della concessione, 172 di Comuni fuori concessione. A questi si aggiungono 160 assunti direttamente da Total e 52 per contratti di servizi a chiamata di cui 25 residenti in Basilicata. Ancora lunga la strada da fare per arrivare all’obiettivo indicato da Total: 1500 occupati, comprese le attività no oil.

CISL: “Target occupazionali di Total ancora lontani, non faremo sconti”
“Bisogna definire regole certe e marciare speditamente verso il raggiungimento dei target occupazionali concordati con Total, ma serve una reale e convinta convergenza tra tutti gli attori coinvolti nel tavolo della trasparenza”. È quanto sostengono il segretario generale della Femca Cisl Basilicata, Francesco Carella, e il segretario regionale della Cisl Basilicata, Carlo Quaratino. Per i due sindacalisti “è un fatto positivo essere arrivati quasi alla conclusione della trattativa per quanto riguarda l’addendum al protocollo di Tempa Rossa, ora però bisogna firmarlo per avere delle regole chiare e vincolanti, prima di tutto sul capitolo occupazione: con poco meno di 600 occupati siamo molto lontani dal target di 1.000 occupati diretti e indiretti e 500 dell’indotto non oil. Su questi obiettivi la Cisl non è disponibile a fare sconti, anche perché senza lavoro e investimenti il malumore sociale verso il petrolio non potrà che aumentare”.
L’altro punto su cui insistono Carella e Quaratino riguarda gli investimenti per la diversificazione: “Mentre i grandi del mondo parlano di decarbonizzazione delle economie e il PNRR prevede ingenti investimenti per la transizione ecologica – spiegano i due sindacalisti della Cisl – anche nella nostra regione la sfida è accompagnare il sistema produttivo verso un nuovo paradigma. Questo significa progressivamente minore dipendenza dalle fonti fossili e trasformazione green della nostra economia. Su questo obiettivi tutti sono chiamati a cooperare per progettare il futuro, attrarre nuovi investimenti e creare un vero indotto green sfruttando parte delle compensazioni e dei fondi che arriveranno dal PNRR”.