M5S, De Bonis: “Mai versato un euro sul conto privato del Movimento 5 Stelle”

POTENZA – “I miei bonifici furono indirizzati alla Banca d’Italia per il microcredito.

La trasparenza tornerà di moda! Gli italiani vogliono sapere che fine hanno fatto i finanziamenti dei parlamentari…”. Il post porta la firma del senatore Saverio De Bonis. Un modo – quello dell’ex M5s, oggi nel Misto per mettere in chiaro come nella vicenda delle restituzioni dei compensi dei parlamentari grillini c’è chi ha fatto le cose in regola e non ha scheletri nell’armadio. Da mesi una pattuglia di deputati e senatori ha messo nero su bianco, chiedendo formalmente (senza alcun riscontro) una copia degli estratti del conto corrente sul quale transitano parte delle indennità dei 315 parlamentari del M5s. Ogni parlamentare restituisce (o dovrebbe) mensilmente circa 2mila euro. Con il nuovo regolamento dei Cinque stelle è cambiato anche il meccanismo delle restituzioni. Nella passata legislatura, gli eletti restituivano direttamente allo Stato (il fondo per il Microcredito) parte dell’indennità. Nella versione nuova, i soldi vengono depositati su un conto corrente privato.
Senatore De Bonis, tra spese, bonifici e fatture in casa M5s è tutto un gran segreto?
Ovviamente rispondo per il periodo in cui militavo nel gruppo. Fino a settembre del 2018 avevamo l’obbligo di versare a Banca d’Italia, al microcredito. Lo abbiamo fatto puntualmente e con entusiasmo perché eravamo certi che questi fondi fossero destinati al microcredito e quindi che ci fosse una pubblica utilità.
Poi?
Da fine settembre ci furono inviate delle mail con le quali si indicava che a breve sarebbe arrivato l’indirizzo di questo nuovo conto corrente e per cui non bisognava più effettuare i bonifici presso Banca d’Italia.

L’intervista integrale sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”

di Celestino Benedetto