Reddito minimo, Bardi pressato dai sindacati. “No allo spreco di risorse”

POTENZA – Cgil, Cisl e Uil tornano ad esprimere preoccupazione “per l’approssimarsi della scadenza del 30 giugno delle misure di Reddito Minimo di Inserimento e Tis”. Lo fanno invitando il governatore Vito Bardi e il dirigente generale Vito Marsico a ”convocare un incontro urgente”. “Riteniamo sia un errore immaginare che la misura del Reddito di Cittadinanza – affermano i segretari generali Summa, Gambardella e Vaccaro – possa costituire un paracadute per tutti i beneficiari di Rmi e Tis (circa 3000). Si tratta di platee diverse, nate da situazioni specifiche, e – seppure è lecito immaginare che una parte possa “riversarsi” nel Rdc, ciò non è attuabile per l’intera platea. Le questioni su cui riflettere sono due. La prima, che il reddito di cittadinanza mescola, in modo inappropriato, due questioni: la povertà e la disoccupazione, con la pretesa di gestirle entrambi con una misura unica. Sappiamo bene che ciò non è possibile. La povertà è una condizione determinata e caratterizzata da una “multidimensionalità” dei problemi che non è gestibile immaginare di risolvere con le soluzioni immaginate all’interno del Rdc. Ciò significa – argomentano le sigle sindacali – che nella platea dei fruitori del Rmi/Tis vanno “salvaguardate” le “situazioni più delicate”, lavorando per mantenerle all’interno della misura.

 

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