Si apre la vertenza Stellantis, sindacati e Anci sulle barricate: futuro nebuloso

MELFI- Sempre più nebuloso il futuro dello stabilimento Stellantis di Melfi a cui si lega a doppio filo quello delle aziende dell’indotto. La questione è stata posta al centro dell’ultimo direttivo dell’Anci di Basilicata. I sindaci, che temono ricadute pesanti sui comuni lucani, bocciano il piano industriale del quarto gruppo mondiale dell’automotive specie nelle parti in cui si fa esplicito riferimento alle azioni di ridimensionamento dei siti italiani, conseguenza del passaggio alle produzioni elettriche. Scelte che gli amministratori intravedono nelle azioni messe in campo anche in Basilicata. Pensionamenti, trasferimenti, cassa integrazione e contratti di solidarietà nel sito automobilistico di Melfi non fanno ben sperare.

Annunciato un fronte comune con Anci nazionale e le altre regioni in cui sono presenti gli stabilimenti Stellantis. E non ci sarebbero buone notizie neppure sul fronte sindacale. Nessun esito come auspicato dall’incontro di venerdì scorso tra le segreterie di Fim, Uilm, Fismic e Uglm con la direzione aziendale. Disattese le richieste dei sindacati in relazione ai numeri legati alla manodopera di stabilimento. In ombra anche il tema “trasferte”. Una strada non più percorribile per le segreterie di Fim, Uilm, Fismic e Uglm. Ad oggi sarebbero infatti oltre 500 i trasferimenti. Domani mattina alle 10 convocato il Consiglio della Rsa, insieme alle segreterie territoriali, per deliberare ogni azione utile al fine di dirimere le problematiche. L’auspicio è che la direzione aziendale non agisca più con atti unilaterali che – avvertono i sindacati – potrebbero ancor di più pregiudicare i rapporti in essere”.