Avigliano, la destra di Coviello fa cadere l’amministrazione Mecca (per subdolo calcolo politico)

Il consigliere regionale Tommaso Coviello che per mero calcolo politico ha fatto cadere l'amministrazione Mecca del comune di Avigliano
Il sindaco di Avigliano, Giuseppe Mecca, la cui amministrazione è stata fatta cadere ieri a causa delle dimissioni di dieci consiglieri che fanno capo a Tommaso Coviello
Il sindaco di Avigliano, Giuseppe Mecca, la cui amministrazione è stata fatta cadere ieri a causa delle dimissioni di dieci consiglieri che fanno capo a Tommaso Coviello

AVIGLIANO – Destra contro Destra. Ex leghisti contro ex leghisti. Fratelli contro fratelli. Nel Centrodestra le congiure ci sono sempre state. E sempre ci saranno, perché gli egoismi superano di gran lunga il bene comune. Peraltro mai inseguito nel Comune di Avigliano da quando hanno occupato il Municipio forze politiche estranee alla tradizione del nobile popolo aviglianese.

Dopo quattro anni, tutti tornano alle proprie faccende private. Dal sindaco Giuseppe Mecca, al vicesindaco Nicola De Carlo, agli assessori e a tutti i 16 consiglieri di maggioranza e di minoranza. Il prossimo 8 e 9 giugno gli aviglianesi torneranno a votare, con la speranza di scegliere personalità in grado di assicurare un futuro all’intera comunità.

Da oggi fino al voto il paese sarà gestito da un commissario prefettizio (il dottor Quaranta), che assumerà in sé tutte le responsabilità del Consiglio, del Sindaco e della Giunta.

Uno sforzo madornale per rispondere a tutte le esigenze di una comunità esigente, variegata e complessa, che non fa sconti a nessuno e che non è adusa a piegare la testa di fronte a chicchessia.

Ieri mattina, alle 8,45, dieci consiglieri comunali si sono trovati nell’ufficio Protocollo del Municipio ed hanno rassegnato, contestualmente, le dimissioni dalla carica. Appartengono, anzi appartenevano, a gruppi diversi: Federica De Carlo, Nicola De Carlo, Marialuisa Galligano, Carmen Lorusso e Leonardo Martinelli formalmente al Gruppo Misto ma di fatto seguaci fedeli del consigliere regionale Tommaso Coviello; Antonio Bochicchio e Dino Chianese ad “Avanti Avigliano”; Antonietta Lucia ad “Uniti per Avigliano”; Vitina Claps e Angelo Summa a “Per Avigliano 2025”.

Non è stata una decisione inattesa. Il naufragio è avvenuto vicino la riva. Ed è stato preparato, fin nei minimi dettagli, dal gruppo dei cosiddetti Coviellani che hanno stretto alleanze innaturali con i 5 esponenti dell’opposizione, ovviamente favorevoli con il disegno di mandare tutti a casa per andare a nuove elezioni e sperare di riconquistare il Comune.

Una prima avvisaglia si è avuta la scorsa estate.

Forti dell’ingresso di Angela Maria Salvatore, spodestata da assessore, i sei “consoli” di Coviello hanno riunito la comunità delle frazioni per giustificarsi delle promesse fatte e non mantenute, addossando ogni responsabilità al sindaco Mecca. Un incontro concluso con la minaccia di dimissioni qualora le richieste fossero cadute nel vuoto. In effetti, l’insubordinazione è subito rientrata. La Salvatore è tornata alla guida dell’Assessorato, salvo poi rientrare nei ranghi qualche settimana fa, quando ha inviato una pec al primo cittadino per informarlo che apparteneva nuovamente al suo Gruppo.

La perdita di un pezzo ai Coviellani non è andata giù ed hanno rinnovato, con una lettera, la richiesta di ottenere 3 dei 5 assessorati, perché gruppo di maggioranza nella maggioranza (5 su 11).

Non una semplice richiesta, ma un vero e proprio ultimatum, scaduto alla fine di gennaio, senza alcuna risposta da parte del sindaco, al quale hanno anche indicato i nominativi dei futuri assessori: Nicola De Carlo, Marialuisa Galligano e Leonardo Martinelli. La Galligano e Martinelli avrebbero dovuto sostituire in Giunta le non allineate Angela Maria Salvatore e Federica D’Andrea o anche Leonardo Lovallo.

I tre sono bersaglio da mesi perché o in predicato di una possibile candidatura alle prossime elezioni regionali o comunque perché non più funzionali ai disegni di Coviello, il quale, non potendo contare più sul loro sostegno elettorale, sente a rischio la propria rielezione in Consiglio regionale.

Questo, insomma, il “nobile” obiettivo alla base del terremoto politico avvenuto ad Avigliano. Con Coviello, tra l’altro, che così facendo ha anche provato a costruirsi un “piano B”.

Il consigliere regionale Tommaso Coviello che per mero calcolo politico ha fatto cadere l'amministrazione Mecca del comune di Avigliano
Il consigliere regionale Tommaso Coviello che per mero calcolo politico ha fatto cadere l’amministrazione Mecca del comune di Avigliano

Perché se dovesse essere confermata l’ipotesi del voto delle Regionali ad aprile, in caso di mancata elezione, l’esponente di Fratelli d’Italia si sarebbe già preparato il terreno per la corsa a primo cittadino a giugno. Al di là della promessa di candidatura “tricolore” fatta a qualche suo fedelissimo, per convincerlo a far cadere Mecca, e che invece, a breve, da illuso e presunto candidato sindaco, potrebbe ritrovarsi ancora una volta derubricato a “portatore d’acqua” coviellano.

In questo disegno, inoltre, Coviello ha anche trovato sponda in una minoranza di centrosinistra poco lungimirante politicamente, all’interno della quale alcuni esponenti si sono forse mossi con le stesse velleità elettorali dell’esponente di destra, dimenticando però la natura civica del gruppo che fa capo al sindaco Mecca, da ormai un anno senza alcuna tessera elettorale tra l’altro, e con il quale dunque, per il bene della città, si sarebbe potuto anche costruire un nuovo percorso amministrativo.

Insomma, al destino della comunità aviglianese nessuno ha pensato. Hanno prevalso invece la rivalsa, la ritorsione, la rappresaglia. Miopia politica bella e buona condita solo da personalismi ed egoismi al grido di “Senza di me, il vuoto”. Con una furbata, però: dal sindaco si sono fatti dare il via libera a poche sventolate opere pubbliche a Lagopesole, annunciate da anni e ora, forse, avviate. Con l’incognita di sempre: l’utilizzazione effettiva da parte dei cittadini di una serie infinita di opere pubbliche avviate, ultimate e mai consegnate alla popolazione. Ma si sa, le promesse non pesano a chi le fa senza poi mantenerle.

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