Elezioni regionali in Basilicata, De Maria: “Il nome di Chiorazzo cambia tutto. Mai detto che stiamo col centrodestra”

Fausto De Maria

POTENZA- Soltanto pochi giorni fa, appena eletto presidente regionale di Italia viva, Fausto De Maria ha rilasciato una dichiarazione che lascia poco spazio alle interpretazioni: “Alle prossime elezioni regionali noi appoggeremo il candidato e la coalizione che saprà meglio rappresentare una discontinuità con gli ultimi 10 anni di governo regionale”.


Discontinuità, ha detto. Ecco perché, sommare Iv al centrodestra, come ha fatto Swg nel sondaggio diffuso nella giornata di lunedì, poco ha a che fare con una lettura attenta di quanto sta accadendo nella politica lucana. Anche se è servito a mettere un punto fermo su un dato che, in realtà, era già chiaro da mesi, per assurdo più ai piani alti del centrodestra che a quelli del centrosinistra: la Basilicata è “contendibile”.


De Maria, però, non sembra appassionarsi molto ai sondaggi. Soprattutto perché, ci dice quando lo raggiungiamo al telefono mentre è all’assemblea nazionale dell’Anci a Genova, «da una parte c’era un candidato, Bardi, che governa la Regione da cinque anni, dall’altra un altro, Chiorazzo, che non ha ancora rilasciato nemmeno una dichiarazione». Eppure, siamo già al “sorpasso”.

Per De Maria il nome di Chiorazzo cambia tutto nelle elezioni regionali in Basilicata: “Staremo con chi saprà dare discontinuità alla Basilicata”


Che effetto le ha fatto però vedere Iv insieme al centrodestra nel sondaggio Swg?
«Noi non abbiamo mai detto che stiamo con il centrodestra. D’altronde a livello nazionale noi siamo contro il governo Meloni e quella di Renzi è una opposizione molto incisiva. E anche a livello regionale noi siamo all’opposizione di Bardi, per quanto la nostra è una opposizione responsabile per il bene dei lucani».


Possiamo allora dire che Italia viva sta con il centrosinistra?
«No. Oggi possiamo dire che Italia viva è equidistante dai due poli, non pone veti ma guarda a chi saprà dare quell’elemento di discontinuità che abbiamo invocato. D’altronde se c’è il centrodestra di oggi al governo della Regione, è perché il centrosinistra di allora ha delle responsabilità».

A proposito di discontinuità, cosa pensa del fermento che arriva dal civismo di Basilicata casa comune?
«E’ un qualcosa di molto bello. A cui non si può rimanere indifferenti. Oggi c’è un distacco molto forte tra partiti e cittadini, anche perché spesso i partiti cambiano ma gli attori restano sempre gli stessi. E allora non si può che guardare favorevolmente a chi, proprio perché parte della società civile, prova a farsi interprete dei bisogni dei cittadini e a colmare questo distacco diventando un valore aggiunto per la politica».


Basilicata casa comune, tra l’altro, ha già messo sul tavolo il nome di Angelo Chiorazzo come possibile candidato presidente alle prossime elezioni regionali.

«Quella di Chiorazzo è una grandissima novità nel panorama politico lucano. Io conosco Angelo e so quanto sia una persona autorevole e competente allo stesso tempo. Di certo non è una figura manovrabile. Ed è un uomo che ha dato e dà lustro alla Basilicata. Anche a livello internazionale».


Possiamo allora dire che con Chiorazzo candidato presidente, Italia viva starebbe con il centrosinistra?
«Quello che possiamo dire è che se oggi parliamo di questa possibilità è proprio perché c’è il nome di Chiorazzo sul tavolo. Non possiamo negare che solo fino a qualche mese fa il dialogo da parte di Italia viva era più forte con il centrodestra. E se la decisione è ancora da prendere – rispetto alla quale, nelle prossime settimane, insieme al gruppo dirigente del partito faremo le nostre valutazioni alla luce anche dei programmi e del coinvolgimento che ci verrà riservato – di certo, senza il nome di Chiorazzo, il dubbio nemmeno si poneva».