Emergenza Basilicata, sindacati e parti datoriali all’attacco della giunta Bardi

POTENZA – Sono otto le “esigenze strategiche” individuate. Sedici gli attori promotori.

Il mondo del lavoro e delle imprese insieme per fare fronte comune. Una giornata per certi versi storica che ha visto all’Hotel Park confluire parti datoriali e sindacali per richiamare l’attenzione di un governo regionale apparentemente sordo di fronte ad uno scenario preoccupante.

Sviluppo, crescita e competitività dei comparti produttivi strategici per il territorio, tecnologie più giovani tramite la connessione tra università, enti di ricerca e imprese, svolta green, più attenzione sul mondo agricolo, su quello delle infrastrutture e in termini di welfare. Riforma della governance regionale e dulcis in fundo, più turismo. E’ attorno a queste otto proposte che ruota il documento sottoscritto da Confindustria, sindacati e altri dodici attori datoriali. Da più parti la richiesta di incrementare la spesa in conto capitale per creare opportunità e provare a rimettere in carreggiata circa 36mila giovani che un lavoro non ce l’hanno e neanche lo cercano. Di questo e molto altro si è discusso nel confronto a più voci sul futuro occupazionale della Basilicata. Tutto questo a pochi mesi dall’insediamento del governo Bardi. Non certo un segnale incoraggiante. Perché, come è stato evidenziato dai relatori, quegli otto macro-punti strategici su cui aprire il confronto con la Regione e su cui non è stato neanche facile fare sintesi, sono indicatori di uno stato di “malessere” generale su cui intervenire con tempestività. “La Basilicata non può più attendere”, proiettata com’è verso lo spopolamento. E incapace di offrire ai giovani lavoro e sviluppo. Paolo Laguardia ha addirittura declinato questo progetto come un “sogno”, un percorso lungo, non più rinviabile, da riempire di contenuto vero, con l’auspicio che dall’altra parte le istituzioni regionali, nonché i parlamentari, accolgano l’iniziativa come un’opportunità di confronto per ricordare quali sono le priorità della Basilicata. Per il presidente di Confindustria Basilicata Pasquale Lorusso “un progetto comune di responsabilità”. Perché soltanto la convergenza può portare alla risoluzione dei problemi. Per rafforzare il valore dell’impresa, per farla tornare competitiva. Per investire e creare infrastrutture viarie e digitali, coinvolgendo imprese, università ed enti di ricerca e contestualmente valorizzare le risorse umane a livello professionale. E favorire l’inserimento di profili qualificati nel mercato del lavoro. Otto obiettivi “concretizzabili”, soprattutto nell’ambito di un confronto con il governo regionale sui temi della programmazione e dello sviluppo territoriale. In attesa che Bardi apra loro le porte, il giudizio è negativo. Per tutti.

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di Michelangelo Russo